Fare il Trader è una Cazzata

Trader in spiaggia

Ciao Trader,

Oggi voglio intervallare gli articoli puramente tecnici con qualcosa di un po’ meno didattico.

Lo spunto per questo articolo me l’hanno dato il crescente numero di mail ricevute negli ultimi tempi.

Vuoi perché il Blog è cresciuto, vuoi perché ho aperto il canale Telegram,

fatto sta’ che sempre più persone mi contattano facendomi generalmente le solite domande.

Quali sono queste domande ricorrenti?

“Come si fa a diventare Trader?”

“Come si fa a guadagnare con 2 click del mouse?”

“Come si fa a fare i soldi dalla mia nuova barca sorseggiando un drink?”

Insomma complici i broker con le loro pubblicità del c….o, insieme ai fenomeni che pubblicano sui social performance stratosferiche, la gente si illude e inizia a costruirsi il proprio film mentale.

Logicamente sto enfatizzando la cosa, ma credimi, spesso il concetto nascosto tra le righe si allontana di poco da quello che ho scritto.

Nonostante e per fortuna, ci siano Trader professionisti, ben più conosciuti di me e con molti più anni di esperienza che non perdono occasione per ricordare a tutti quanto sia stato difficoltoso il loro percorso, molte persone continuano a pensare cose del tipo: “Frequento un paio di corsi, scarico la mia bella Meta Trader e via di corsa al concessionario ad ordinare la nuova fuori serie”.

Io per primo ho iniziato così, frequentando alcuni corsi gratuiti presso la sede di alcuni broker, questo sicuramente è utile per comprendere le basi del linguaggio, come ad esempio cose sia un ordine Limit, un ordine Stop i concetti di trendline o ancora, imparare a distinguere qualche pattern classico e i numerosi indicatori.

Logicamente, questo non può bastare, per intenderci, una volta terminate le scuole elementari, devi fare ancora un po’ di strada per conseguire la laurea in ingegneria.

I Broker del resto sono aziende, in quanto tali, devono fare profitti e per farli necessitano di clienti.

Quindi una volta fornita l’infarinatura, ad uno dei tanti eventi da loro organizzati, ecco che dalla cartellina colorata salta fuori, immancabile, un bel modulino per l’apertura del conto di trading.

Se lo giri, dietro, troverai scritto “buono schianto ci vediamo al margin call”

Trader margin call

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“IL CALCOLATORE LOTTI FOREX”

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Riallacciandomi a quanto detto inizialmente, quando ricevo una mail di un neofita super esaltato di ritorno da una convention free mi sento un po’ combattuto sul come pormi.

Da un lato rivedo me qualche anno fa, sul treno di ritorno da Milano, anche io carichissimo di sogni e belle speranze dopo uno di questi famosi eventi/corsi gratuiti, dall’altro allo stesso tempo ricordo molto bene le giornate sui libri, davanti ai monitor, i grandi Loss, le delusioni, le lacrime e la voglia in diverse occasioni di mandare tutto a quel paese e mollare.

Il 90% dei Trader perde

Si dice che il 90% dei trader perda Click To Tweet Tweet

Onestamente non so se sia vero, ma in fin dei conti chi sono questi trader?

Purtroppo o per fortuna l’accesso a questo mondo è diventato molto semplice.

Da un lato della medaglia, un lavoro riservato ad un certo numero ristretto di operatori professionisti, che avevano in passato pochi strumenti, è diventato più fruibile.

Pensiamo a chi, per poter operare in borsa, doveva trasmettere gli ordini inviando un fax o telefonando alla banca e seguire le quotazioni sul televideo.

Dall’altro lato l’evoluzione tecnologica oggi permette a chiunque con un PC ed una connessione internet di competere con i professionisti.

Un po’ come entrare in pista partecipando ad un gran premio di F1 con la macchina con cui vai a lavorare tutti i giorni e soprattutto senza la sufficiente preparazione.

Trader Formula 1

Sei un professionista?

Ci sarà un motivo se i piloti di F1 si siano fatti la gavetta sui kart e su tutte le formula minori prima di arrivare li, giusto?

Detto questo, oggi un trader che rientra nel famoso 90% è un chiunque abbia aperto un conto e scaricato una piattaforma di trading anche solo per pura curiosità e con un capitale esiguo.

Va da se che definirlo trader e inserirlo in una statistica è quantomeno superficiale o meglio, diciamo pure, sbagliatissimo.

E’ chiaro ed evidente che prima di aprire un conto e farsi chiamare trader, per evitare di alimentare la famosa percentuale dei perdenti, sarebbe il caso di considerare questa disciplina per quello che è: un lavoro o professione che dir si voglia.

Non penso che un meccanico, un pasticcere, un dentista o un ristoratore apra un’officina, una pasticceria, una clinica o un ristorante per curiosità o tanto per vedere come va e soprattutto senza, volgarmente detto, un mestiere nelle mani.

Piccolo Appunto Off Topic

Nell’esempio escludiamo i “ristoratori” Italiani, che vengono qui a Tenerife ad aprire “Ristoranti Pizzerie Italiane” , i quali prima di arrivare facevano tutt’altro, infatti dopo mediamente sei mesi tornano a casa riprendendo da dove avevano lasciato.

Qui si potrebbe aprire un lungo trattato ma non è questa la sede.

Chiuso Off Topic 🙂

Dicevamo, a parte questi pazzi, normalmente prima di avviare un qualunque business e investirci del denaro è necessario valutare tanti aspetti uno su tutti la propria preparazione e le proprie competenze.

Tornando al trading e sfatato il mito dei soldi facili, cosa posso aggiungere a chi mi domanda cosa poter fare per intraprendere questa professione?

Posso dire che “fare trading” non è un lavoro uguale per tutti, ci sono mille sfumature che vanno colte e ritagliate sulla propria persona.

Ci sono trader specializzati sulle commodities, chi sugli indici o chi sulle valute.

C’è chi predilige un’operatività di medio lungo periodo o chi come me opera esclusivamente intraday.

Siamo persone diverse con caratteristiche, esigenze e ritmi diversi.

Io, ad esempio, noto che molti utenti iscritti al mio servizio non eseguono tutti gli ingressi che fornisco insieme a Sergio.

Alcuni ci seguono solo alla mattina, o solo per alcune ore, questo perché oltre ad avere altri impegni più semplicemente non sono disposti a seguire i mercati dalle 8 di mattina alle 17:00.

Diventa, quindi, indispensabile capire prima chi sei e cosa vuoi veramente fare prima di buttarti in un settore del quale, forse, ti hanno raccontato  solo i lati positivi, sempre che si abbia successo (piccolo particolare NON trascurabile).

Bene

Ti chiedo di condividere con i tuoi amici questo articolo o semplicemente di mettere un Like, grazie!

Passo e chiudo.

Nel prossimo articolo riprenderemo a parlare di trading come piace a noi, promesso.

Suerte Amigo!

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Tiziano Brunno tradingblog